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Friggere con olio di oliva

L’olio d’oliva: cos’è e come si utilizza

L’olio d’oliva deriva dalla spremitura delle olive, i frutti dell’olivo, tipicamente coltivate sul nostro territorio. È un alimento base della dieta mediterranea invidiato in tutto il mondo. Può essere utilizzato davvero in tantissimi modi ed è quell’ingrediente che fornisce sempre un gusto riconoscibile, elegante e delizioso ai piatti.

Ciò che però molti tendono a non sapere è che l’olio d’oliva è perfetto anche per la frittura. Anch’essa è molto comune in Italia ma spesso si è particolarmente indecisi su quale tipo di olio utilizzare affinché non si alteri il sapore dell’alimento da friggere. Inoltre, una frittura ottimale è quella che ha una crosta dorata e croccante. Per tale ragione è fondamentale scegliere l’olio giusto e l’olio d’oliva, per tantissime ragioni, sembra proprio perfetto.

Olio d’oliva per friggere

In moltissime cucine italiane per friggere viene molto spesso utilizzato l’olio di semi, questo avviene per due ragioni principali:

Moltissime persone credono che friggere con l’olio di semi renda il cibo molto più leggero e “fresco”. Questo avviene perché per diversi anni la frittura italiana si è ispirata a quella cinese e giapponese. Per quanto possa risultare vero, però, la frittura con olio di semi presenta numerosi limiti ed inoltre la differenza di leggerezza, se si seguono delle accortezze, non è nemmeno così diversa.

L’olio di semi tende a costare meno dell’olio d’oliva. Tuttavia, non bisogna fermarsi qui. Infatti, bisogna guardare anche gli ingredienti che compongono il prodotto, la modalità di produzione, la provenienza. Insomma, bisogna guardare la qualità! L’olio d’oliva ha una qualità molto superiore all’olio di semi, il quale invece subisce numerosi processi chimici. L’olio di semi viene sottoposto a processi di raffinazione, mentre l’olio d’oliva è prodotto al naturale al 100%, specie se spremuto a freddo.

Non solo, ci sono ulteriori ragioni per il quale l’olio d’oliva è perfetto per una frittura, soprattutto se la si vuole “tutta italiana”. Il primo motivo riguarda il raggiungimento del punto di fumo. Il punto di fumo è la “temperatura massima”, ovvero quella che una volta superata tende a rilasciare sostanze tossiche per l’organismo. Un alimento di solito frigge ad una temperatura di circa 180°/190°, il punto di fumo dell’olio d’oliva è di 210°, mentre quello dell’olio di semi è di solo 130°.

Un’ulteriore punto a favore è la presenza di polifenoli. Essi sono delle sostanze naturali presenti nell’alimento i quali hanno poteri antiossidanti, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi che vengono rilasciati dalle alte temperature durante la frittura.

Come ottenere una frittura ottimale

Per ottenere una frittura ottimale bisogna seguire dei piccoli e semplici accorgimenti. Prima di tutto bisogna sempre tenere a mente che non appena l’olio inizia a scurirsi è sempre meglio cambiarlo: l’olio esausto rilascia sostanze dannose ed inoltre il sapore della frittura avrà un retrogusto di “bruciato”. Per poter evitare che l’olio raggiunga il punto di fumo è consigliabile adoperarsi di termometro per alimenti. Inoltre, è preferibile utilizzare padelle profonde ma non troppo larghe: permette di avere una temperatura uniforme.

La cosa che spesso infastidisce delle fritture sono i pericolosi schizzi di olio bollente. Anche a questo c’è rimedio: l’olio che schizza è causato dalla presenza di acqua. È opportuno, quindi, accertarsi che tutti gli alimenti siano ben asciutti prima di friggere.

Infine, ultime consiglio: non conservare mai l’olio dopo la frittura! Non ha un buon sapore ed è incredibilmente dannoso per la salute.

L’olio d’oliva, dunque, ha infinite potenzialità e aziende come Officine Kaggiotto ne sanno tirare fuori anche un gusto e un sapore sopraffino, rispettando la materia prima e l’ambiente.

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